Visite biomeccaniche in collaborazione con ILARIA CREAZZI BIKE FIT
Perché la messa in sella sulla tua bici è importante?Impostare le misure e la posizione corretta sulla bicicletta significa sfruttare al meglio le proprie caratteristiche motorie. Chi pratica sport di endurance come il ciclismo, la corsa o il triathlon sa bene quanto sia importante ottimizzare al massimo la resa del proprio sforzo. Il test di biomeccanica per il ciclismo deve essere considerato come un percorso di miglioramento e apprendimento che fornisce una nuova percezione del gesto atletico e gli strumenti per l’auto-valutazione del rapporto uomo/macchina. La biomeccanica è fondamentale non solo per chi pratica sport da tempo ma sopratutto per chi inizia. Il test fornisce indicazioni precise sulla scelta della giusta misura del telaio della bicicletta.
I motivi che spingono un ciclista a sottoporsi a tale visita possono essere:
Desiderio di benessere: è molto importante sentirsi bene in bici. La bicicletta non è fatta per far soffrire, una posizione comoda e corretta permette di alzare il livello di prestazione desiderato;
Risoluzione di problematiche fisiche: l’85% dei ciclisti nel mondo ha accusato un problema o un dolore costante durante l’uso della bici. La maggior parte di questi infortuni sono dovuti a sovraccarico muscolare o articolare, per via di posizioni scorrette. I tecnici del posizionamento dovranno attuare delle misurazioni e degli accorgimenti per limitare al massimo i sovraccarichi sulle articolazioni e definire un piano di lavoro (con esercizi posturali o di stretching), volto a ripristinare la funzionalità dell’articolazione, da effettuare rigorosamente al di fuori dell’attività in bici;
Attività agonistica: il ciclismo è anche competizione e agonismo per questo, uno dei motivi che spinge un ciclista a sottoporsi a una visita biomeccanica, è appunto la massimizzazione della spinta e della potenza espressa sui pedali (il cosiddetto “power output”). Per raggiungere questo scopo il biomeccanico dovrà effettuare delle regolazioni che permettano al ciclista di ottenere leve muscolari favorevoli alla trasmissione di potenza. Va ricordato che comunque il biomeccanico non deve mai imporre al ciclista una posizione che non può sostenere, altrimenti è facile cadere in una patologia da sovraccarico e annullare la bontà del posizionamento.
Bisogna sempre ricordare che il bike fit può limitare l’insorgenza di problemi e di infortuni muscolari, ma non “cura” i dolori preesistenti. Se il problema è dovuto a un’attività svolta al di fuori della bici, allora si dovrà lavorare in parallelo con cure mediche adeguate, esercizi e recupero.